Mi capita spesso di gironzolare sui travel blog, per ovvie ragioni: vivendo a Londra, studiando…
La giornata sfigata
Domenica 6 ottobre 2013
Oggi me l’hanno “buttata”, ciò significa che mi hanno tirato la jella, perché me ne sono successe di tutti i colori.
Partiamo da ieri notte, quando la mia banca inglese, con un messaggino piccino picciò, mi informa che mi hanno bloccato la carta, per colpa di alcuni movimenti strani in….Iran. Quel povero malcapitato che ha provato a clonare la mia carta, pensava di aver trovato il pollo da spennare… peccato che io del pollo non abbia manco più le penne. Ma andiamo avanti.
Dicevo quindi: carta bloccata.
Mi alzo per andar a lavoro stamattina, e mi accorgo che sulla mia Oyster Card ho, per fortuna, ancora una corsa pagata. Prendo la metro, faccio per scendere per cambiare linea, e mi accorgo che l’altra che avrei dovuto prendere per arrivare a lavoro, era fuori servizio. Rimango sulla metro e continuo fino a Canary Wharf. Uscendo penso:”Cazzarola, e ora come me lo pago il bus per arrivare fino a destinazione?!”. Chiamo il mio amico Bruno ore 8.50 di domenica mattina), e gli chiedo di prestarmi i dati della sua carta al volo, per provare a caricare la tessera della metro dal mio telefono, su internet.
Ma nulla. Questo stratagemma, non so per quale “acciderbolina” di motivo, non abbia funzionato (Bruno, controlla che non abbiano bloccato la carta anche a te!).
Cosa fare quindi? Inizio ad incamminarmi per arrivare a lavoro in tempo. Si, avete capito bene: camminare. Io che prenderei il monopattino (a motore) pure per andare da casa mia al supermercato più vicino.
A 100 metri.
Ma proseguiamo.
Sulla strada, vedo la luce in fondo al tunnel: un cab nero che fermo buttandomi come una pazza in mezzo alla strada (il tassista avrà pensato fossi una psicopatica con i postumi della sbronza della sera prima, ma meno male che loro ci sono abituati… Ah! In tutto questo, stamattina non mi sono neanche truccata…quindi potete immaginare che volto spaventoso avessi…)
Fermo quindi il cab, e gli dico di portarmi a lavoro. Arrivato il momento di pagare, fanno esattamente……
9 pound!!!!
LI MORTACCI SUA!!!!
Gli chiedo gentilmente di aspettare, perché devo mettere mano alle mie mance, chiuse in negozio, per poterlo pagare.
Apro, per poco non mi ammazzo per togliere l’antifurto, prendo i soldi e lo pago. Torno dentro, preparo tutto per l’apertura, ed aspetto la mia collega.
Quando lei arriva, ha il faccino tipo fantasma. Fosforescente, perché la notte prima non era stata bene. Durante la mattinata peggiora, tanto da voler andare a casa prima, per mettersi a letto. Ok. Mi fermo io a lavoro, non c’è problema. Quindi allungo il turno di 2,5 ore e poi vado a casa. Una volta uscita da lavoro, carico la mia Oyster con le mance rimaste, non potendo prelevare, e prendo il bus, non ricordandomi che la stazione della metro fosse ancora fuori servizio.
“Scomodo” qualche santo.
Prendo il bus, e ci metto 45 minuti ad arrivare alla fermata di scambio, quella per prendere il secondo bus che poi mi porterà diretta a casa. Scendo, aspetto l’autobus, che non è quello solito, ma decido di prenderlo lo stesso. Inizia ad andare, fa 2 fermate, e non capisco più dove mi trovo. Scendo…ed inizio a camminare, cercando di trovare un qualcosa di familiare. Telefono alla mamma, sconsolata, perché questa giornata non poteva finire peggio. I piedi mi facevano male. Ero stanca e senza nessuna voglia di camminare. Ad un certo punto vedo lo Shard, come un’oasi in mezzo al deserto. Eureka! Presto sarò a casa.
Cammino e cammino, e finalmente sono giunta a destinazione.
Ah. In tutto questo, oggi sono anche “indisposta”.
Buona domenica sera a tutti.
Io vado ad uccidere qualcuno.